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La malattia dell’Alzheimer (AD), come altre malattie
neurodegenerative complesse, è causata da una combinazione
di diversi fattori, ma sta emergendo un accordo sul fatto
che l’inquinamento ambientale svolga un ruolo fondamentale
nelle cause della malattia.

Dalla ricerca “Machine learning and XAI approaches highlight the strong connection between O3 and NO2 pollutants and Alzheimer’s diseasecondotta dal dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari e dalla locale sezione dell’Istituto di Fisica Nucleare, si evince come l’inquinamento atmosferico, in particolare da ozono (O3) e biossido di azoto (NO2), sia il fattore che contribuisce maggiormente alla severità dell’AD Questo risultato è stato ottenuto implementando un modello di Intelligenza Artificiale per prevedere la mortalità da AD, espressa come Rapporto di Mortalità Standardizzato (SMR), utilizzando i dati sull’inquinamento delle province italiane negli anni 2015-2019. È stato poi utilizzato un set di altre variabili (pubbliche) riguardanti inquinamento, salute, società ed economia per alimentare un modello basato sull’algoritmo Random Forest che ha portato ai risultati citati. La ricerca prova inoltre a calcolare per ogni provincia italiana un indice di rischio di insorgenza dell’Alzheimer, incrociando i dati dei tre indicatori. Questi risultati potrebbero aiutare a far luce sull’eziologia della malattia di Alzheimer e a confermare l’urgente necessità di indagare ulteriormente la relazione tra l’ambiente e la malattia, nonché ad indicare la via, per il pubblico, per potenziali azioni preventive, o per lo meno di miglioramento della qualità dell’aria. La ricerca è stata trasformata in due visualizzazioni dati: la prima per province e la seconda per regioni. 
La visualizzazione per provincia mette a sistema il Rapporto di Mortalità Standardizzato, (SMR), la media della concentrazione di ozono (O3) e la media della concentrazione di biossido di azoto (NO2), entrambe tra 2015 e 2019. Un valore SMR oltre il 56 rappresenta un eccesso di morti per Alzheimer rispetto alla media italiana. Maggiore l’area disegnata dai 3 indicatori, maggiore è la correlazione con l’indice di insorgenza di Alzheimer, codificato nel colore dell’elemento grafico.

legenda

CHE COS’È L’OZONO (O3)?

L’ozono è un gas formato da tre atomi di ossigeno (O3), e si trova in natura in due strati dell’atmosfera:

Ozono “buono” (stratosferico): si trova a circa 15-50 km di altitudine e forma lo strato di ozono, che protegge la Terra dai raggi UV dannosi del Sole;

Ozono “cattivo” (troposferico): si forma vicino al suolo a causa dell’inquinamento (scarichi di auto, industrie, reazioni chimiche con la luce solare). In alte concentrazioni, è dannoso per la salute e l’ambiente.

COSA SONO I BIOSSIDI DI AZOTO (NO2)?

Gli NO2 sono gas inquinanti prodotti principalmente dalla combustione di carburanti fossili, come quelli usati nei motori delle auto, nelle industrie e nelle centrali elettriche.

Perché sono pericolosi?

→ Per la salute: l’NO2 irrita le vie respiratorie, aumentando il rischio di asma, bronchiti e malattie polmonari. Nei bambini e negli anziani, l’esposizione prolungata può essere ancora più dannosa.

Per l’ambiente: contribuisce alla formazione di smog e piogge acide, danneggiando foreste, suoli e corsi d’acqua. Inoltre, favorisce la formazione del particolato fine (PM), aggravando l’inquinamento atmosferico.

COSA C’ENTRANO CON L’ALZHEIMER?

Quando questi due inquinanti interagiscono, creano un forte stress ossidativo nel nostro organismo. 

Questo significa che aumentano la produzione di radicali liberi, molecole instabili che danneggiano le cellule, comprese quelle del cervello.

Studi scientifici dimostrano che l’esposizione prolungata a NO₂ e O₃ può favorire l’infiammazione e il deterioramento neuronale, aumentando il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer.

La seconda visualizzazione mostra la severità dell’Alzheimer nelle province italiane, in ordine decrescente, raggruppate per regione. 
Le regioni sono disposte da sinistra in base alla media dei valori delle rispettive province.

In un paese in cui si registra un forte invecchiamento della popolazione – e tra i paesi con il più basso tasso di natalità – il tema delle malattie neurodegenerative è molto importante. Ma come possiamo aprire la strada ad un cambio di comportamento che ci porti a comprendere sia la responsabilità antropica che la necessità di un contributo collettivo per invertire la rotta?

Se è vero che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema sono indissolubilmente connesse (paradigma One Health), gli esseri umani devono comprendere le implicazioni delle proprie azioni, e le conseguenze delle stesse.

CAMBIAMO SUONO è un invito all’azione collettiva, un modo per innescare un cambiamento virtuoso per tutti. 

Cambiando le note delle nostre azioni possiamo cambiare il suono che ne deriva e agire insieme per ridurre il rischio di ammalarsi di Alzheimer, proteggendo non solo noi stessi, ma anche l’ambiente e le generazioni che verranno. Il nostro è un invito a vedere il cambiamento come qualcosa di concreto e accessibile: ogni piccolo gesto può fare la differenza. 

CAMBIAMO SUONO ruota attorno a un messaggio di cura e amore, per noi, per gli altri e per il pianeta. L’amore per ciò che ci definisce – i nostri ricordi, i legami con chi amiamo – è il motore che ci spinge a fare scelte migliori. Attraverso azioni quotidiane e consapevoli, possiamo migliorare la qualità dell’aria che ci circonda e, in tal modo, coltivare una memoria collettiva più sana.

  • Utilizziamo treni, autobus, tram o metropolitane
  • Andiamo a piedi, in bicicletta o con il monopattino
  • Condividiamo i veicoli per ridurre il numero complessivo di auto sulle strade
  • Utilizziamo dispositivi efficienti a basso consumo energetico
  • Evitiamo di lasciare i dispositivi inutilizzati in standby
  • Adottiamo misure di efficienza energetica negli edifici pubblici e nell'industria
  • Riduciamo gli acquisti online, e se lo facciamo, scegliamo opzioni di spedizione ecologica
  • Partecipiamo a programmi di citizen science che monitorano la qualità dell’aria
  • Piantiamo alberi e manteniamo gli spazi verdi
  • D’inverno più abbracci e coperte
  • Teniamo la temperatura interna tra i 18 e i 20 °C
  • Nelle stanze non utilizzate spegniamo il riscaldamento
  • Riduciamo l'uso di solventi chimici per la pulizia domestica, spray aerosol, smalti per unghie, profumi, deodoranti ambientali
  • Riduciamo l'uso di prodotti a base di solventi durante le ore di maggiore irraggiamento solare, poiché la luce solare intensifica la formazione di ozono troposferico
  • Portiamo i residui di solventi nei centri di raccolta per rifiuti pericolosi
  • Miglioriamo la manutenzione dei veicoli con filtri anti-particolato e catalizzatori efficienti
  • Riduciamo gli spostamenti quotidiani lavorando da casa
  • Riduciamo gli spostamenti superflui 
  • Partecipiamo a comunità energetiche locali
  • Scegliamo aziende che producono energia da fonti rinnovabili come solare, eolica o idroelettrica
  • Installiamo pannelli solari per la produzione di energia domestica
  • Acquistiamo solo ciò che è necessario per ridurre la produzione
  • Compriamo prodotti a KM zero
  • Evitiamo l’usa e getta a favore di prodotti riutilizzabili e durevoli
  • Miglioriamo l'isolamento di pareti, tetti e finestre per ridurre la dispersione di calore e diminuire il bisogno di riscaldamento
  • Sostituiamo le caldaie a gasolio o a gas con pompe di calore, caldaie a condensazione o sistemi di riscaldamento a biomassa certificata di qualità e a basse emissioni
  • Installiamo pannelli per produrre energia elettrica o riscaldare l'acqua
  • Usiamo prodotti naturali (ad esempio aceto, bicarbonato) o a base d'acqua per la pulizia e le pitture
  • Evitiamo l'acquisto e l'utilizzo di spray aerosol
  • Arieggiamo regolarmente le stanze per evitare accumuli di inquinanti indoor

La campagna CAMBIAMO SUONO è stata ideata e realizzata da Everything is Connected APS. 


Attività svolta nell’ambito del progetto Calliope da: